giovedì 15 aprile 2010

La borsa di Mary Poppins

foto da Google images
Avere in casa un uomo che cucina (e non sia un domestico retribuito) può voler dire molte cose. Innanzitutto bisogna abituarsi a sentirsi dire spesso da mamma e amiche la seguente frase "Come sei fortunata..." che di solito sottintende un non tanto celato desiderio di avere in prestito, per lo meno per un pasto, il suddetto cuoco.

Nella vita quotidiana di una coppia, però, tutto ciò ha una prima e devastante conseguenza: il moltiplicarsi inesorabile degli oggetti assolutamente necessari in cucina. Se il kit base di una normale cuoca è composto da una batteria di pentole d'acciaio, 4/5 coltelli per usi differenti, 3 padelle di vario diametro e qualche pirofila da forno, il nostro è diventato a poco a poco mastodontico e non tengo più il conto degli utensili entrati di prepotenza nel ridotto spazio del nostro appartamento parigino.

Inoltre, credo di aver trascorso più sabati pomeriggio da Dehillerin (il tempio parigino del perfetto cuoco) alla ricerca di coppapasta di svariate misure o d'indispensabili aiguille à brider di quanti possa averne passati in discoteca all'età di 15 anni.

Tutto ciò senza dubbio allarga gli orizzonti e stimola l'immaginazione: è come avere la borsa di Mary Poppins sempre a portata di mano, dal contenuto potenzialmente infinito. Chiudi gli occhi, immagina un bell'oggetto il cui uso è tutto da scoprire, cerca con attenzione dentro la borsa e...voilà!

Però una Mary Poppins che, canticchiando e fischiettando, cucina e poi rimette a posto ancora non l'ho assunta, quindi ecco la seconda conseguenza dell'essere la femme du chef: cucino anche io, a dispetto di quanto pensino tutti.

E' vero, ho il privilegio di poter scegliere quando farlo e di avere sempre a disposizione un coach personale in caso d'emergenza. Stasera quindi, visto che il marito era a casa, mi sono lanciata nella sperimentazione di un piatto giapponese trovato in un libro inglese (io preferisco sempre affidarmi a delle fonti certe per il primo esperimento).

Eccovi la ricetta, vi consiglio di cercare gli ingredienti in una drogheria orientale, per qualsiasi chiarimento chiedete pure!


Salmone Teriyaki con insalata tiepida di Soba
preparazione per 4 persone

ingredienti:
  • 4 tranci di filetto di salmone del peso di 140g ca ciascuno
  • 300g di spaghetti di Soba oppure 150g+150g di spaghetti di Soba e spaghetti Chasoba (spaghetti di Soba al tè verde)
  • olio d'oliva
  • 1 cipolla rossa tagliata finemente
  • 2 spicchi d'aglio tagliati finemente 
  • 100g di pinoli 
  • 100g di foglie di rucola mondata 
  • 200ml di Salsa Teriyaki

Preparazione:

Per prima cosa preparare la salsa Teriyaki (*).

Scaldare il forno a 180°C. Portare a ebollizione una pentola di acqua salata, cucinare la Soba al dente, colare e lasciare a parte nel colapasta facendo attenzione che gli spaghetti non si attachino.

In una padella mettere a scaldare a fuoco vivo 2/3 cucchiai da tavola di olio, friggervi i tranci di salmone dalla parte della pelle per 2/3 minuti circa, salare e pepare, girarli e continuare a cuocerli per altri 2/3 minuti, salando e pepando di nuovo.

Passare quindi il salmone in una teglia da forno e infornare per 6/8 minuti o fino a cottura ultimata.

Versare 2 cucchiai d'olio in una Wok e fare imbiondire la cipolla e l'aglio, aggiungere i pinoli, la rucola e la Soba cotta, mescolando tutti gli ingredienti fino a che saranno ben caldi. Impiattare quattro porzioni di spaghetti e posarvi sopra con attenzione i tranci di salmone cospargendolo poi di salsa Teriyaki (*).

Salsa Teriyaki (ricetta per 250ml di salsa)
ingredienti:
  • 125ml di salsa di soia
  • 70ml di Mirin
  • 70ml di Sake
  • 100g di zucchero semolato
  • 2/3 cucchiaini da tè di Maizena
In una piccola casseruola scaldare a fuoco medio la salsa di soia, il Mirin, il Sake e lo zucchero facendo attenzione a non portare a ebollizione per evitare che la soia faccia grumi. A parte mescolare con una frusta la Maizena a 20ml d'acqua fredda.

Quando lo zucchero si è sciolto aggiungere poco a poco la Maizena continuando a frustare fino a ottenere una salsa omogenea dalla consistenza untuosa. Lasciar raffreddare a temperatura ambiente e poi passare in frigorifero (si può conservare per 2 settimane).

3 commenti:

  1. ...Signora mia, Mirin, soba, tè di Maizena.... lei se l'è proprio comprata la drogheria orientale! A parte gli scherzi, anche io ho provato a creare un piatto simile scimmiottando un piatto de nostro amato giappo milanese "Iyo", gli spaghetti al tè verde con il salmone, ti ricordi?

    però la salsa teriyaki la compro già pronta da Castroni (catena di drogherie romane, dove si trova qualunque ingrediente di qualunque cucina internazionale) e gli spaghetti chasoba idem, avevo inserito nella ricetta anche un po' di carotine julienne cotte e il salmone in parte l'avevo spezzettato in mezzo agli spaghetti

    DUBBIO, ma la salsa teriyaki non va mai assolutamente cotta e serve solo per "marinare" o si può ance usare in cottura?
    io la uso anche in cottura...

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  2. Il bello della cucina giapponese è proprio che, partendo da un'idea e da alcuni ingredienti, si presta a mille interpretazioni! Per cui ben vengano tutte le idee :-)

    Per quanto riguarda il tuo dubbio, la salsa teriyaki può essere utilizzata anche in cottura ma bisogna fare attenzione che non si addensi troppo o formi dei grumi (in questo caso prima dell'uso può essere riscaldata a fuoco basso aggiungendo un goccio di salsa di soia e di mirin in modo da riequilibrare le percentuali di liquidi).

    Prova a farla in casa, poi mi dirai le differenze con quella comprata già pronta!
    Claudia

    ps: la Maizena è un amido di mais ricavato dal granoturco che si usa molto in cucina come addensante o come sostituto della farina (per esempio per i celiaci), il tè si riferiva al cucchiaino come unita di misura!

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  3. Quando imparerò a preparare la salsa teriyaki ricomprerò il salmone fresco che ha il difetto di nauseare dopo due bocconi. Quindi accompagnarlo con una salsa aromatica non piò che migliorarlo. Non finisco mai di imparare. Tu sei sempre in gamba.

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