mercoledì 21 luglio 2010

Souvenirs d'estate, buoni propositi e pesto alla trapanese

Mi sembra stranissimo dover già dichiarare che le vacanze sono finite e non è neanche la fine di luglio :-(

Volente o nolente, la verità è questa. Siamo tornati a Parigi, le valigie sono in ripostiglio, le foto sono state scaricate adeguatamente sul pc e quel minimo di colorito frutto di passeggiate e di brevi sedute spaparanzata al sole sta già pensando di abbandonarmi. Niente tristezza però. Siamo pur sempre nella ville lumière e tra i buoni propositi post-vacanze c'è anche quello di approfittare al 100% delle possibilità che la città offre. Ad esempio visitare qualche piccolo museo tentando di evitare la fiumana di gente che ha inesorabilmente invaso Parigi, cenare al fresco ai tavolini di un bistrot del Marais (e realisticamente sperare di non essere affumicata dai miliardi di fumatori... lo so che è uno stereotipo ma purtroppo credo che i francesi abbiano le sigarette nel DNA, forse fa parte del patrimonio genetico insieme al fatto di essere magri e col nasino all'insù), approfittare degli ultimi giorni di super saldi per scovare un capo d'abbigliamento assolutamente unico, cheap e della mia taglia. Vabbe' su quest'ultimo punto è meglio perdere da subito le speranze... avrei più probabilità di sbancare l'Euromillions (versione straniera del Superenalotto).

Ciò che mi porto dietro da queste due settimane italiane è come sempre un bagaglio fatto di affetti, di lunghe chiacchierate fino a tardi, di sorrisi di amici. Ma ci sono anche i colori dei campi di grano in provincia di Pordenone, le vigne che si estendono a perdita d'occhio sulle colline venete. Come dimenticare poi i cjarsons e il loro inebriante profumo misto di cannella e affumicato che esprime il carattere deciso ma al tempo stesso delicato e sorprendente di un'intera regione? E la pizza, rigorosamente cotta al forno a legna, che è sempre la prima tappa obbligata di ogni soggiorno milanese. E... i pizzoccheri, perché anche se ci sono quasi quaranta gradi ad alcuni peccati di gola non si può rinunciare!

Il ricordo più singolare e dolce di quest'estate sarà senza dubbio il suono delle cicale e dei grilli. Prima non avevo mai prestato particolare attenzione a quanto sia rilassante sentire in lontananza il frinire di questi piccoli insetti, certo a farci compagnia c'erano anche interi battaglioni di zanzare ma la poesia del momento non ne è stata troppo scalfita!
Quindi, essendo di nuovo in città, non ho potuto fare a meno di trasferire ai fornelli la voglia di prolungare idealmente la vacanza. Mi sono spostata però qualche chilometro più in giù per una pasta estiva tradizionale della mia regione che ha il merito di poter essere preparata velocemente e a freddo. Quando la voglia di accendere i fuochi latita il pesto alla trapanese è una bella soluzione che mi riporta in riva alle spiagge dell'amata Sicilia... enjoy it!

Linguine al pesto alla trapanese

Ingredienti per due persone

180 gr linguine (la pasta doc per questa ricetta sarebbero i busiati, la prossima volta mi ingegnerò per farli in casa!)

3 pomodori ramati maturi

20 mandorle

20 belle foglie basilico

1 spicchio aglio

olio evo q.b.

sale, pepe nero q.b.

In un mortaio pestare grossolanamente l'aglio privato del germe e il basilico, aggiungere 3 cucchiai di olio fino a quando gli ingredienti saranno ben amalgamati. Incorporare poi le mandorle tritate grossolanamente e mescolare. A parte far lessare abbondante acqua salata e, prima di mettere la pasta a cuocere, usarla per scottare i pomodori incisi alla sommità per una decina di secondi. Toglierli subito dall'acqua, pelarli e privarli dei semi interni. Ridurli poi in cubetti e aggiungerli al pesto, salando e pepando. Completare se necessario con altri due cucchiai di olio affinché il pesto risulti omogeneo e cremoso.

Cuocere la pasta al dente e condirla in una zuppiera con il pesto. Guarnire con una spolverata di pecorino (versione doc) o parmigiano se si preferisce un gusto più leggero.

4 commenti:

  1. Nella sua estrema semplicità è un ottimo piatto ^_^

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  2. La tua è un'esperienza inversa alla mia: per me, da bambina, l'estate era sentire cicale e grilli (le zanzare non avevano ancora invaso le nostre città)e soprattutto ricordo un'estate passata a Piazza Armerina. Tutte le mattine facevamo la passeggiata ai giardinetti e lì, oltre al profumo degli alberi, sentivamo cicale e grilli. Ora, donna matura, non faccio più tanta attenzione a questi suoni. Conclusione: sei diventata semplice come una bambina! Evviva! Buonissimo e freschissimo il pesto alla trapanese.

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  3. Per me il canto di grilli e cicale è inebriante!E' l'emblema dell'estate e dei suoi ricordi.
    Il caldo secco, il silenzio dei primi pomeriggi....proprio "gattopardiano"!Baci per TUTTI!!!Sara

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  4. Ben tornata allora nella si bellissima Parigi ma da qualche giorno immersa nell'autunno.
    Concordo pienamente con te la si puo godere a meraviglia tra qualche giorno pero' appena saranno partiti gli altri, mio marito dice che é il momento migliore in assolto per non fare file, ma io....ho voglia di sole :)
    Grazie per essere passata da me ^^

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