Questa storia del marito che resta in città a lavorare mentre la moglie con prole fa armi e bagagli e si trasferisce al mare/lago/montagna non mi ha mai convinta. Eppure anch'io ho bellissimi ricordi delle vacanze fatte al mare con mamma e fratelli a giugno e luglio, quando papà doveva ancora lavorare ma noi eravamo troppo piccoli e pieni di energie per restare distanti dalla spiaggia più di 100 metri.
Insomma - com'è, come non è - mi ritrovo nella medesima situazione adesso, con la piccola differenza che i ruoli si sono capovolti e nell'estate 2011 la mamma sono io...
Troppo caldo e troppe poche persone in città (modo gentile per dire nessuno) sono le due validissime ragioni che mi hanno spinto a fare le valigie.
È tutto così strano, lui in città a lavorare e noi due qui, a ritrovare un ritmo quotidiano dopo i primi giorni di ambientamento, ad annoiarci insieme quando la giornata ci scappa di mano e passa senza essere riusciti a metter dentro qualcosa di significativo, a ridere (ah sì, adesso ha iniziato a ridere a crepapelle - di solito quando è in posizioni bizzarre e/o sospeso per aria), a esplorare casa da nuovi punti di vista.
Chissà se anche per la mia mamma era così quando rimaneva da sola con me. Se si sentiva un po' più forte perché responsabile al 100% e allo stesso tempo più insicura senza le due spalle e le due mani del papà ad aiutare. Probabilmente anche lei gioiva silenziosamente dell'essere spettatrice esclusiva di piccole scoperte e un secondo dopo si faceva sommergere dai dubbi e dai "ma lo starò facendo diventare irreversibilmente un mammone"?
Nonostante il carattere mi spinga verso una deriva malinconica, sono consapevole dell'irripetibilità e fugacità di questi momenti, del valore che hanno nella piccola vita di mio figlio e ancor più nella mia di mamma in fieri. Mentre scrivo lui dorme rilassato, esausto dopo una mattina a scoprire l'entità prato. Forse nei suoi sogni beati pregusta i giochi del pomeriggio, si domanda cosa cavolo sia quella roba molliccia e strana che mamma gli mette in bocca con uno strano arnese ogni pomeriggio (NDR trattasi di mela grattugiata, new entry alimentare da tre giorni), immagina cosa fare con papà quando arriverà per stare con noi durante i giorni di riposo.
Perché le vacanze a due sono bellissime, ma i giorni trascorsi in tre hanno tutto un altro sapore.
Questo post è dolcissimo :)
RispondiEliminaBuone vacanze à deux...
Grazie, buone vacanze à toi!
RispondiEliminatenerezza totale, il post e la foto :*
RispondiEliminaciao claudia.... tranquilla, ci passiamo tutte prima o poi :)
RispondiEliminaun abbraccio!
Post dolcissimo.
RispondiEliminaNon so mamma, non faccio le vacanze seperata. Ma...è così realistico. Mi raccomando le mamme non possono essere malinconiche, solo super :)
Sennò che figlio accetterebbe mai la mela gratuggiata dalla mamma?