Interno giorno. Tranquillo salotto milanese.
Lui legge un libro, lei è davanti allo schermo del computer, persa in non si sa cosa. In sottofondo il ritmico e soave tintinnio di un carillon.
Improvvisamente: "Bilibop"
Lui s’illumina di una luce tutta nuova, dimentica il dolore alla schiena e si alza alla ricerca dell'oggetto da cui il dolce suono proviene. Poi, dimenticando di avere un'inconsapevole spettatrice di tanta gioia, esclama "Finalmente la salsapariglia è sbloccata! Adesso raccolgo le patate e poi la pianto!". Lei finge di non aver sentito ma un "certo che quel Grande Puffo è proprio un dittatore!" la riporta a chiedersi cosa stia accadendo a sua insaputa.
Timorosa domanda: "Stai bene?Che ti ha fatto Grande Puffo e poi... cos'è la salsapariglia???"
Avevo perso di vista quanto fosse ricca di scoperte e stimoli la vita da femme du chef :)
Grazie alla già citata convalescenza il marito ha esplorato il magico mondo delle applicazioni per IPhone e dal calderone del web sono venute fuori autentiche perle, prima tra tutti "The Smurf's Village" ossia un divertente giochino che consente a chiunque di creare il proprio villaggio Puffo! Meglio di un tamagotchi, al passo con la moda dell'orto domestico, perfetto antistress (si può anche aiutare Puffo falegname a spaccare la legna, meglio di così).
Tralasciamo il fatto che sto ancora qui a chiedermi come la salsapariglia sia finita a Puffolandia (ndr: ho imparato che trattasi di pianta arbustiva anche nota come 'stracciabraghe'), il gioco virtuale mi ha fatto venire voglia di sfidare il mio inesistente pollice verde e piantare qualcosa in balcone e ho programmato un giretto al vivaio nel fine settimana. Nel frattempo, dato che la salsapariglia produce solo bacche non commestibili per gli uomini (ma sembra molto buone per gli uccelli!) mi sono cimentata con la catalogna un'erbetta amara che starebbe proprio bene nel villaggio dei piccoli amici blu!
Pulita e saltata cinque minuti in padella con un filo d'olio, aglio, sale, pepe e qualche oliva nera denocciolata, è finita sulla pasta brisée. Un po' di formaggio salva sbriciolato (ma va bene anche un formaggio dolce come l'emmenthal se vi piace) e via in forno a 200 C° per trenta minuti. Una via di mezzo tra una quiche e una torta che ha soddisfatto il novello contadino di casa.
PS: Ok... lo devo ammettere... sono diventata anche io una coltivatrice virtuale e in questo momento sono in attesa che la mitica salsapariglia maturi, se tutto va bene la raccoglierò stasera ;-)
Clà, sei spanata!!! :D La tua torta vera però mi piace tantissimo... fra una decina di giorni sarò più libera ma tu? Bacio!
RispondiEliminaCiao! Hai visto che cose strane accadono? ;)
RispondiEliminaIo aspetto tue notizie per organizzare un rendez-vous!
Buon weekend
Ciao e piacere di conoscerti!
RispondiElimina:)
Mia carissima, ben ritrovata anche a te, si blogger fa brutti scherzi ma cercando cercando si trova ed io ora vado a leggermi cos'é la salsapariglia mentre la catalogna quella si che la conosco bene!
RispondiEliminaun'abbracio ^^
pat
:) i puffi agricoltori mi mancavano!!!! :)))) ciao splendida mammina!
RispondiEliminaOddio questo post me l'ero persa!
RispondiEliminaIo e Matias siamo fissati con i giochi dell'iphone..un lusso che ci concediamo solo in vacanza..Plants vs Zombies è il mio preferito ultimamente ;)
Bacione cara
Silvia