venerdì 4 novembre 2011

Pioggia e un pomeriggio da far passare

I pomeriggi di pioggia sono lunghissimi. Cominciano appena dopo pranzo, quando è necessario accendere una lampada per fare luce e riscaldare un po' la stanza. Continuano pigri nel silenzio di un libro da leggere o nel ticchettio delle dita che si muovono sulla tastiera, le orecchie sempre all'erta per cogliere dalla stanza accanto i segni di risveglio del piccolo che dorme. E poi, quando il richiamo della mamma arriva e ci sono un sorriso e due occhioni sgranati ancora pieni di sonno ad attenderti in culla, si presenta un grande punto interrogativo: adesso cosa facciamo?

É ancora presto per disegnare, inventare giochi di pirati e indiani, costruire castelli da distruggere insieme la sera andando a letto. Ma sono già passati i tempi del "poppata - cambio - nanna" quando i problemi erano altri ma i ritmi biologici del neonato garantivano un po' di autonomia. A otto mesi cosa mi invento per affrontare tre ore chiusi in casa senza soccombere alla noia e, di conseguenza, a un pupo nervoso? Io inizio a pensarci, intanto preparo un po' di frutta per la merenda (che male non fa), voi me la dareste una mano?

1 commento:

  1. orca io mi ricordo che guardavamo i libri, raccontavo storie infinite, ballavamo e cantavamo e quando non ce la facevo più passeggino capotte impermeabile e ombrello e uscivo, con tutti e tre era un pò difficile ma con uno solo o con due nel passeggino gemellare ce la facevo :-)

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