Culinariamente parlando, l’unico modo per evitare stress e riuscire ad affrontare serenamente queste giornate sperando di arrivare incolumi alla prossima settimana è buttarsi a capofitto nelle tradizioni. Ricette consolidate, collaudate e a prova di risultato, che rendono felici voi e gli altri. Anche perché qualcuno in famiglia mi ha detto recentemente: “Ma che ingredienti strani usi?? Dove li trovi? Uffa così non riesco mai a fare quello che pubblichi!” (credo per colpa delle carote viola, piccine bistrattate a torto).
Oggi allora salviamo capra e cavoli ossia la mia voglia di tradizione e l’esigenza di chi magari non ha a disposizione tempo e modo per andare a un mercato ben fornito (perché vi assicuro che i prodotti che uso li trovo senza fare improbabili cacce al tesoro!).
Al maschile per tutto il mondo, a Palermo indiscutibilmente al femminile: Madame l’arancina che qualche giorno fa ha avuto il suo annuale giorno di celebrazione. Nel capoluogo siciliano, infatti, è tradizione per Santa Lucia mangiare solo piatti a base di riso. La devozione ha origini lontanissime: pare che la città fu salvata dalla carestia proprio dopo essersi rivolta in preghiera alla Santa che fece il miracolo inviando un bastimento carico di grano che, però, non fu trasformato in pane o pasta ma cotto subito e consumato in un piatto semplicissimo, la “cuccia”, antenato della ben più ricca versione che oggi appare nelle pasticcerie di tutta la città solo il 13 dicembre. Per Santa Lucia trovare a Palermo un panificio che panifichi è quasi impossibile, meglio rassegnarsi a scorpacciate di arancine.
Arancine affumicate
Ingredienti per circa 15 arancine di medie dimensioni
Per il riso:
- 250 gr riso Carnaroli
- 1 lt brodo vegetale
- 2 bustine di zafferano in polvere
- 1/2 cipolla gialla
- 2 cucchiai da tavola olio evo
- 1/2 bicchiere di vino bianco secco
- burro e parmigiano reggiano per la mantecatura
- sale q.b.
Per il ripieno:
- 50 gr pisellini lessati (salati)
- 50 gr pancetta affumicata a cubetti
- 40 gr provola affumicata tagliata a cubetti
- 4 uova
- farina 00 (opzionale)
- pangrattato
- panko
- olio di arachidi per friggere
Quando sarà raffreddato iniziate a preparare le arancine: mettete nel palmo della mano un po' di riso, schiacciatelo bene per formare un incavo dove andare a mettere il ripieno. Combinate gli ingredienti secondo la vostra fantasia, solo scamorza, pisellini e pancetta, pisellini e scamorza, i tre ripieni insieme. Coprite con un altro po' di riso e lavorate poi con le due mani in modo da chiudere bene l'arancina e darle la caratteristica forma di palla. Proseguite fino a esaurire gli ingredienti e poi procedete con l'impanatura. Passate le arancine nella farina, nell'uovo sbattuto e poi nel pangrattato o nel panko, ripetete due volte l'operazione senza ripassarle però nella farina (la doppia impanatura sigilla meglio l'arancina e la rende maggiormente croccante, fidatevi!). Friggete in olio bollente fino a quando non saranno ben dorate, scolatele su un foglio di carta assorbente e mangiatele ancora calde.
guardando la foto di queste splendide arancine mi è venuta una fame :D
RispondiEliminaPer lo stiro non temere, la prossima settimana ci penserò io. Per gli arancini complimenti, tu sei la "summa" delle tradizioni della Sicilia occidentale, con qualche influenza della orientale, e del profondo nord.Baci Rosalba
RispondiEliminaSe bisogna cucinare le arancine non si può mica stirare: odore a parte, c'è bisogno di concentrazione! ;) Devo dire che preferisco la tua versione senza ragù a quella classica, mi sembra che abbia un risultato più stuzzicante.
RispondiEliminaUn bacio
Annamaria
@Ros: obiettivo centrato!!! le arancine devo suscitare desiderio immediato di mangiarle!
RispondiElimina@Rosalba: amore di mamma... tu vedi di arrivare e poi ce la discutiamo!
@Ann: sagge parole, stiro e frittura non sono molto compatibili :)
E' una delle mie preferite in assoluto fino ad oggi! Sono un po' troppo tradizionalista forse ma sai che quando si parla di Sicilia perdo di oggettività! G
RispondiEliminaG/anonimo... perché non ti firmi per esteso?!?! io non sono così brava a riconoscervi al volo!!! comunque sono contenta che la ricetta dei miei arancini ti sia piaciuta, chiunque tu sia ;)
RispondiEliminaSono queste le tradizioni che mi piacciono :)
RispondiEliminaavà oggi mi campi di rendita con questo post?! :D
RispondiElimina[tra l'altro me lo ero proprio dimenticato]
evviva gli arancinI! eheh non smetteremo mai con la contesa tra maschile e femminile...
belli questi, ma li avevi fatti più piccini di quelli "a carne" che fanno a palermo, vero?
l'altro giorno con alessia abbiamo sperimentato una versione da riciclo, ovvero col risotto ai porcini avanzato dal giorno prima. li abbiamo fatti piccini piccini - gli arancini nani - e ripieni con il gorgonzola. buoni, ottimi da aperitivo e per mangiare il risotto rimasto in modo estroso ;o)
buon giorno di s.lucia, miacuggina bedda.
baci,
v
Ricetta segnata! Per una bergamasca l'Arancina a Santa Lucia suona insolita, ma perchè no?! Sembrano molto gustose! Anche se il fritto (farlo intendo) non mi va tanto a genio. Questione di pratica immagino.
RispondiEliminaGrazie ed un abbraccio... :-)
Sabrina