Le luci si sono appena spente sulla terza edizione di Taste of Milano ma mi sembra ancora di sentire il chiacchiericcio che arriva dall’Ippodromo e un profumino niente male che invoglia a nuovi assaggi. Un po’ luna park gastronomico (manca soltanto il cerimoniere ad accoglierci…cavalli e carrozze c’erano sul serio), un po’ occasione di rendez-vous tra foodies incalliti, Taste è stato per me una quattro giorni di prime volte.
Innanzitutto il primo Taste of Milano in assoluto, perché avevo mancato le precedenti edizioni. So che si è leggermente ridimensionato nel numero di chef presenti e ciò, per quanto mi riguarda, mi ha permesso di selezionare meglio cosa assaggiare, andando via soddisfatta del tempo speso. Rimango perplessa per il costo del biglietto d’accesso, francamente un po’ esoso, e per la scelta di adottare un sistema di pagamento (i ducati) che vincola troppo la spesa che il visitatore sostiene.
Ma Taste è stato soprattutto “Puro godimento” grazie alle delizie presentate dagli chef e dalle loro brigate. Delizie che, devo ammetterlo, hanno fatto emergere il mio lato infantile. Come spiegare altrimenti il coup de coeur per i corallini mantecati di Davide Oldani (D’O) e la mela della favola di Matias Perdomo (Al pont de ferr)?
Certo, le pastine domestiche che ricordo io sono molto diverse da quella di Oldani, cremosa quasi fosse un risotto (non a caso i corallini erano allo zafferano) e con bel contrasto dolce/acido dato dal binomio uvetta nera e limone. E la perfetta mela di zucchero che racchiude un cuore cremoso di mousse e composta di mela dista anni luce (per bellezza e bontà) dalle mele dei più classici luna park. Tra fiabe e zucchero filato, insomma, mi son sentita bimba per un po’.
Non ho provato tutto e non tutto ciò che ho gustato mi è ugualmente piaciuto; diciamo che gli assaggi sono stati utili per farmi una prima idea di chef che non conoscevo, per cercare di capire se lo stile di un ristorante incontra i gusti del mio palato e può valere la pena provarlo in occasione di una cena ‘vera’.
Al di là delle proposte culinarie, comunque da segnalare, merita una menzione speciale Lorenzo Santi, giovane (e bello) chef de “La maniera di Carlo”. Sorridente, gentile e sempre disponibile con chi passava nel suo stand…vi sembra poco?
Applauso e standing ovation per Sandra Ciciriello, socia di Viviana Varese di Alice Ristorante, ed Elisa Pella. All’ultimo giorno di Taste e sotto una pioggia battente, la loro performance canora ha rallegrato tutti: siete meglio di Fiorello ai tempi del karaoke!
Ma Taste è stato soprattutto “Puro godimento” grazie alle delizie presentate dagli chef e dalle loro brigate. Delizie che, devo ammetterlo, hanno fatto emergere il mio lato infantile. Come spiegare altrimenti il coup de coeur per i corallini mantecati di Davide Oldani (D’O) e la mela della favola di Matias Perdomo (Al pont de ferr)?
Non ho provato tutto e non tutto ciò che ho gustato mi è ugualmente piaciuto; diciamo che gli assaggi sono stati utili per farmi una prima idea di chef che non conoscevo, per cercare di capire se lo stile di un ristorante incontra i gusti del mio palato e può valere la pena provarlo in occasione di una cena ‘vera’.
"Sole mio" - pastiera napoletana rivisitata di Viviana Varese, Alice ristorante |
Applauso e standing ovation per Sandra Ciciriello, socia di Viviana Varese di Alice Ristorante, ed Elisa Pella. All’ultimo giorno di Taste e sotto una pioggia battente, la loro performance canora ha rallegrato tutti: siete meglio di Fiorello ai tempi del karaoke!
foto di Bruno (aka br1dotcom - su flickr trovate il suo reportage su Taste) |
Cucinare dal vivo la pasta alla Norma capovolta mi è piaciuto tantissimo, mi sono divertita a chiacchierare con i presenti (penso che Emanuele a un certo punto cercasse il tasto off per spegnermi!) ed è stata una bella soddisfazione vedere gli assaggi spazzolati velocemente.
foto di Bruno-br1dotcom |
foto di Bruno - br1dotcom |
Soprattutto, è stato bello per una volta “uscire dallo schermo” e incontrare altri blogger, appassionati, golosi e chi più ne ha più ne metta tutti insieme. Grazie ancora allo staff di Cibvs per aver organizzato e coordinato tutto, a Rummo e Livellara per avermi accompagnato in questa esperienza, a Teatro7 per avermi accolto nella sua cucina.
Un enorme e infinito grazie alla mia mamma. Senza di lei - nonna perfetta e puntuale - tutto ciò non sarebbe stato possibile e adesso io e minichef saremmo un po’ meno sorridenti.
Un enorme e infinito grazie alla mia mamma. Senza di lei - nonna perfetta e puntuale - tutto ciò non sarebbe stato possibile e adesso io e minichef saremmo un po’ meno sorridenti.
Quest'anno c'ero anch'io al Taste! Era la prima volta anche x me e condivido TUTTO ciò che hai scritto: l'esosità del biglietto (non ha senso pagare, tanto i soldi li spendi all'interno!), i ducati (inutili e creati x questioni di marketing) e soprattutto concordo x la tua descrizione dello stand "La maniera di Carlo"!!! Davvero tutti disponibili e sorridenti! Io ho mangiato i loro piatti e mi sono piaciuti moltissimo! Soprattutto lo spaghettone nero in carbonara affumicata!!!!
RispondiEliminaCi tornerò!
Un abbraccio!
Mi sarebbe piaciuto tantissimo partecipare, il problema è che questo periodo per via degli esami è sempre molto faticoso. Spero nel prossimo anno.
RispondiEliminaMarco di Una cucina per Chiama
Hai detto proprio bene:Lorenzo Santi è anche carino ;)! Bello il paragone con il Luna Park! Con la mela abbiamo rischiato ma ne è sicuramente valsa la pena! Alla prossima emozionante corsa socia! Smack!
RispondiEliminawow, un'esperienza meravigliosa! Mi sarebbe piaciuto moltissimo andare, sarà per la prossima volta! :D A presto!
RispondiEliminaE' stato un piacere conoscere La Femme du chef e lo chef :-) alla degustazione guidata di formaggi svizzeri con Davide Oltolini
RispondiEliminaCAvolo io non sono riuscita a venire ma vi invidio tantissimo!!!! Chissà se ci sarà una prima volta anche per me! E complimenti per la tua "prestazione" Baci
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