lunedì 9 luglio 2012

Una serata eroica


La sfida stavolta non è stata semplice.

Non parlo dell’instachallenge #amorsi organizzato da Zelda was a writer, dei dieci giorni di foto scattare in posizioni assurde o degli appelli in perfetto stile miss lanciati su vari social network per far votare le foto. Questa era la parte ludica che mi ha permesso di conoscere nuove persone, scoprire sguardi pieni di poesia e bellezza, divertirmi obbligando famiglia e amici a mettersi in posa.

Fatto tutto ciò il meritato premio è stato poter andare a “Le Grand Fooding Milano - Pelle all’arrabbiata”: cibo, chef internazionali, amiche che non vedo da un po’ e nuove amicizie. Tutte le premesse giuste se non fosse per un piccolo dettaglio; qui non si scherza, si parla di street food e chef tatuati, ragazzi à la page e uomini arrabbiati, roba da duri mica per stomaci da signorine.


A me, che associo la parola street food a calderoni colmi d’olio bollente dai cui flutti emergono senza sosta panelle e crocchè o fumanti crispelle d’acciughe, addentrarmi nel mondo del quinto quarto mette un certo timore. Penso alle misteriose ceste in vimini coperte da canovacci da cui il venditore ambulante palermitano fa comparire – quasi seguendo un rituale pagano – musso e quarume, oppure alle griglie sempre attive degli stigghiolari agli angoli di strada o sotto i ponti della tangenziale (posizione strategica affinché i profumi inebrianti di carne e cipollina si diffondano fino a raggiungere le narici golose dei guidatori). Penso a parti sconosciute di animali, a consistenze strane e, perdonatemi, mi blocco.

Chef all'opera nell'oscurità...
Giovedì però appena arrivata alla Segheria lo spiritello protettore della carbonella deve essersi impossessato di me, infondendomi la curiosità che accomuna bambini e turisti intrepidi davanti all’ignoto. O saranno state l’atmosfera rilassata, le risate con gli altri zeldiani, la musica divertente e la gioventù abbondantemente presente (evviva!) a spingermi verso i sei banchetti degli chef presenti e a farmi assaggiare tutto…tutto!

Sono molto orgogliosa del progresso fatto, del supporto che Anna, giuli&giordi mi hanno dato con la dritta del “solido”.



Piatto preferito quello proposto dagli svedesi Wade Brown e Andreas Dahlberg del Bastard di Malmö: il loro “manzo crudo su pane grigliato con midollo sott’aceto, germogli d’aglio orsino, crescione e rafano” mi ha colpito per la combinazione di sapori, per l’equilibrio tra piccante e fresco creato dal rafano e dai germogli. Poi è estate ed io la carne cruda la mangerei ogni giorno! 


Promosso a pieni voti il “lecca lecca di polipo e pancia di maiale” di Eugenio Roncoroni e Beniamino Nespor, chef de Al Mercato di Milano, un piatto divertente, deciso e forte (io l’ho mangiato senza salsa piccante e non ne ho sentito la mancanza). 



Con “L.A. Street corn” è bastato un morso alla pannocchia per essere catapultati a Los Angeles dagli chef dell’Animal Jon Shook e Vinny Dotolo: una pannocchietta grigliata con salsa al formaggio e croccantini di maiale. Buona davvero anche se guardando le dinamiche attorno al loro stand ho avuto l’impressione che siano stati penalizzati dalla poca abitudine italiana a mangiare le pannocchie. Peccato per chi se le è perse! 


Se siete curiosi di sapere se sono stata temeraria fino al punto di assaggiare il “wrap di cuore d’agnello, yogurt di pecora e acciughe” la risposta è sì (e il momento è stato immortalato da Camilla, lo vedete qui). Non credo proprio di trasformarmi in una fanatica di cuore, fegato e affini però l’assaggio è stato interessante: l’ho trovato inaspettatamente delicato, per niente gommoso e profumato di cipolle e della salsa che con la sua acidità bilanciava il sapore più forte dell’agnello. Cari James Lowe e Isaac Mchale (chef del The young turks di Londra) non vi dimenticherò mai! 

Kebab d'anatra con ketchup di carote e maionese tartufata
 Matteo Torretta, Visconti street food/Al V piano - Milano
E del piacere di sporcarsi le dita vogliamo parlarne? Lo street food vero è così: forte, bruciacchiato, appiccicaticcio, ingombrante pur essendo di contenute dimensioni perché ti obbliga a trovare un equilibrio per poter mangiare, a eliminare il superfluo e rendere le mani libere e pronte, a definire nuove priorità in tempi celeri, hai in mano un panino caldo non c’è tempo per posate, cellulari o macchine fotografiche, si mangia! 

Sandwich di pastrami di lingua di manzo, uova di trota e salsa di dragoncello
Jérôme Bigot, Les Grès - Lindry (Francia)
Sono tornata a casa sorridente, tatuata (ma solo per qualche ora!) e con i segni che le zanzare hanno voluto lasciarmi impressi sulla pelle (magari alla prossima edizione andrebbe previsto anche un kit anti-punture per gli ospiti!!!). Ma soprattutto con la convinzione di aver partecipato a una serata un po’ diversa dai canoni che, forse proprio per questo, mi ha felicemente sorpresa e divertita. Alla prossima!

(ps: mille grazi e baci ai miei due uomini che con le mani alle prese con gli spaghetti mi hanno regalato lo scatto perfetto per #amorsi!)



12 commenti:

  1. ...é sempre un piacere leggerti.
    Simone Don Carlos.

    RispondiElimina
  2. Come al solito una reporter d'eccezione. Premio del tutto meritatissimo! Un bacione.

    RispondiElimina
  3. Ricordo ancora il mio primo panino con il Lampredotto, lo street food fiorentino per eccellenza e diciamo che il mio atteggiamento è stato un pò come il tuo alle prese con il wrap di cuore di pecora! Comunque una cosa è certa, dopo le grand fooding siamo pronte a tutto! E Anche se dovessimo trovarci in qualche situazione estrema, di sicuro non moriremmo di fame :-)! Un bacio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. sul Lampredotto (così come sulla milza palermitana) ho ancora una vagonata di dubbi ma...mai dire mai, prossimo evento posso provarci ;-)

      Elimina
  4. come scritto a sara, peccato ma quest'anno l'ho perso, l'anno prossimo ci sarò! Quella testa di maiale devo dire che è un po' inquietante! la pannocchietta mi ispira assai. Alla prossima, noi abbiamo ancora una cena #sbevazzina da organizzare! baci

    RispondiElimina
    Risposte
    1. la testa di maiale era perfettamente in stile con il resto (molto non è stato immortalato dalle tante macchine fotografiche!) ma ti dirò, alla fine non dava tanto fastidio!
      io per la cena #sbevazzina ci sto ma temo dovremo rimandare a dopo l'estate!

      Elimina
  5. averti incontrata di persona è stato un autentico piacere!
    senza paura ci aggireremo nel mondo del food!
    un abbraccio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ciao, anche per me è stato davvero un piacere conoscerti e vincere insieme dubbi e paure :-) alla prossima

      Elimina
  6. Sia tu che Sara avete reso l'idea di una serata magica e travolgente... peccato averla persa , mi rifarò l'anno prossimo :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. è stata davvero una serata speciale, adesso attendo anche io indiscrezioni sul prossimo Fooding italiano (volendo possiamo andare in missione alle serata organizzate all'estero!)

      Elimina
  7. Che bel post :)! Foto bellissime che ti fanno sentire parte fell'evento! Bravissima!Piacere di conoscerti :)!
    Se ti va passa a trovarmi :)!
    Emanuela

    RispondiElimina

Commenti, domande, suggerimenti qui sono sempre ben accetti!
Ditemi la vostra e se non avete un account blogger usate Nome/url e ricordate di firmarvi altrimenti a chi rispondo? :-)