giovedì 4 ottobre 2012

Un viaggio lungo due minuti

I percorsi che portano alla serenità sono molteplici e spesso strani, sicuramente soggettivi. 
Qualche tempo fa il mio chef mi mette uno schermo davanti e mi fa “guarda qui”.

Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.

Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello. 


Non sono mai stata dai Bras a Laguiole, nella regione francese dell’Aubrac, ma da tempo mi autoinvito al loro desco. Sbircio il sito, immagino il silenzio d’immensi spazi sospesi tra natura e design minimale, studio le forme e i colori.

Ripenso al “Branzino al latticello e al finocchio delle Alpi, con basella e polpettina di pane alla salvia” e a quanto mi pareva bizzarro dover analizzare le componenti di un piatto come parti di un discorso narrativo più complesso. Erano i tempi dell’esame di comunicazione visiva e il saggio su Michel Bras di Jean Marie Floch faceva parte di un libro che è ancora adesso tra i più cari (e utili) ricordi universitari.

immagine tratta da Google images

Bastano due minuti per intraprendere un viaggio; andare lontano ma alla fine ritrovarsi a casa e sentirsi al sicuro tra atmosfere ed emozioni note.

Ve l’avevo detto che certi percorsi sono strani…

6 commenti:

  1. Magari la giornata sarà pesante - ma quale miglior inizio?
    Grazie Femme

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  2. hai proprio ragione. e quello che mi colpisce di più, alla fine, è il suo sguardo... buona giornata e grazie!

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  3. If I may take advantage of these pages and express openly what I think... I love La Femme du Chef.

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  4. sono felice vi sia piaciuto :-)
    grazie a tutti!
    Claudia

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