I percorsi che portano alla serenità sono molteplici e spesso strani, sicuramente soggettivi.
Qualche tempo fa il mio chef mi mette uno schermo davanti e mi fa “guarda qui”.
Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.
Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello.
Due minuti - solo due minuti - pieni di fascino, bellezza, poesia, fatica, ricerca, famiglia. E Mozart.
Oggi va così, ho bisogno di equilibrio e di pensare al bello.
Ripenso al “Branzino al latticello e al finocchio delle Alpi, con basella e polpettina di pane alla salvia” e a quanto mi pareva bizzarro dover analizzare le componenti di un piatto come parti di un discorso narrativo più complesso. Erano i tempi dell’esame di comunicazione visiva e il saggio su Michel Bras di Jean Marie Floch faceva parte di un libro che è ancora adesso tra i più cari (e utili) ricordi universitari.
immagine tratta da Google images |
Ve l’avevo detto che certi percorsi sono strani…
Magari la giornata sarà pesante - ma quale miglior inizio?
RispondiEliminaGrazie Femme
hai proprio ragione. e quello che mi colpisce di più, alla fine, è il suo sguardo... buona giornata e grazie!
RispondiEliminaIf I may take advantage of these pages and express openly what I think... I love La Femme du Chef.
RispondiEliminaSuggestivo davvero...
RispondiEliminabaci
ficoeuva
sono felice vi sia piaciuto :-)
RispondiEliminagrazie a tutti!
Claudia
pura poesia
RispondiElimina