Appena sono diventata mamma in molti mi dicevano: “goditi il primo anno di vita di tuo figlio perché i piccoli di colpo crescono, senza che tu te ne renda conto”. Di consigli non richiesti, tra l’altro spesso inutili, me ne sono arrivati a bizzeffe ma questo mi è rimasto scolpito in mente e ho cercato di stare attenta, di non perdermi nessun momento. Avevano ragione.
Minichef sta cambiando, è sempre più un bambino, sempre meno un bimbo, per nulla un bebè.
Compirà due anni tra un mese e lo scorrere dei giorni ha rapidamente portato nella sua vita, e di conseguenza nella nostra, tante novità. Ci sono parole nuove, talvolta incerte oppure pronunciate perentoriamente guardandoci negli occhi. Ci sono abitudini immutabili ed è incredibile realizzare come così presto nella vita di un individuo si delineino le preferenze: la merenda è più buona se seduti sul gradino, a letto i peluches devono arrivare uno per volta seguendo una precisa gerarchia, a casa – crollasse il mondo - niente scarpe o calzini.
Ma la cosa di cui mi sono resa conto da tempo, e che vedo consolidarsi davanti ai miei occhi ogni giorno di più, è il rapporto speciale che si è instaurato tra minichef e lo chef. Non so individuare il giorno in cui è accaduto, credo sia così da sempre, dal primo istante in cui si sono incrociati e riconosciuti come individui separati eppure profondamente uniti.
Se la mamma è una certezza nei primi anni di vita di un bambino, per motivi biologici e di gestione familiare, il padre credo sia una scelta. E intendo sia la scelta del bambino ma anche quella del papà di esserci al 100%, di vivere la paternità consapevolmente e costantemente.
I miei due uomini si sono scelti, non c’è ombra di dubbio.
Lo riconosco quando minichef prende la grande mano del papà uscendo da casa, se cerca il suo sguardo mentre orgoglioso dice “car” o individua la macchina di papà e del nonno (passione automobilistica che ovviamente gli ha passato il padre!). L’ho visto una volta di più durante questo weekend passato a casa perché minichef è stato piuttosto male. In queste occasioni io divento l’infermiera/aguzzina che somministra farmaci, scandisce la giornata con controlli di temperature e pezze bagnate sulla fronte. Il papà invece è la spalla su cui appoggiarsi, l’abbraccio in cui rifugiarsi cercando sicurezza, la risata da condividere perché in fondo è un bambino e ride anche con il febbrone (specie se i suoi genitori fanno i buffoni).
Cari chef e minichef,
questo vostro rapporto fatto di sguardi complici, di passioni condivise e risate contagiose, mi rende felice e anche se vi osservo silenziosa e a volte vi dico che mi escludete, sono orgogliosa di voi. Pensando a voi, ugualmente golosi, ho impastato questa ciambella che avete spazzolato senza esitazioni. L’avevo previsto…
Ciambella integrale all'arancia
Ingredienti
Sbattere le uova e incorporarle all'impasto alternandole con le due farine unite al lievito, infine aggiungere la scorza grattugiata dell'arancia e continuare a mescolare con la frusta affinché l'impasto sia omogeneo e senza grumi. Imburrare e infarinare uno stampo da ciambella da 16 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 180 C° per 35 minuti circa, controllando con uno stecchino la cottura.
Cari chef e minichef,
questo vostro rapporto fatto di sguardi complici, di passioni condivise e risate contagiose, mi rende felice e anche se vi osservo silenziosa e a volte vi dico che mi escludete, sono orgogliosa di voi. Pensando a voi, ugualmente golosi, ho impastato questa ciambella che avete spazzolato senza esitazioni. L’avevo previsto…
Ciambella integrale all'arancia
Ingredienti
- 3 uova
- 150 gr zucchero di canna
- 100 gr farina integrale
- 50 gr farina di mandorle
- 75 gr spremuta d'arancia (il succo di 1 arancia, vi consiglio però di pesare la spremuta)
- 75 gr burro a temperatura ambiente
- 1/2 bustina lievito in polvere
- scorza grattugiata di 1 arancia
Sbattere le uova e incorporarle all'impasto alternandole con le due farine unite al lievito, infine aggiungere la scorza grattugiata dell'arancia e continuare a mescolare con la frusta affinché l'impasto sia omogeneo e senza grumi. Imburrare e infarinare uno stampo da ciambella da 16 cm di diametro, versare l'impasto e cuocere in forno preriscaldato a 180 C° per 35 minuti circa, controllando con uno stecchino la cottura.
non dirmelo, non dirmelo..io lo vedo qui che fa casino in casa gattonando ovunque e alzandosi al primo appiglio e questi 9 mesi mi sembrano volati in un batter di ciglia ( le mie, la notte:D) ... ti rubo la ricetta della ciambella:D
RispondiEliminaè così... volano volano!
Eliminaperò è bello vedere come questi bimbi cambino giorno dopo giorno. ogni novità è una scoperta condivisa, direi che ne vale la pena no?
che bello immaginare il loro rapporto, così uniti, così complici...
RispondiEliminacommozione e tenerezza (e se te la devo dire tutta, pure un po' di invidia)
e tu sei e sarai la loro super donna sempre!
vi bacio,
v
io mi convinco di essere la loro donna insostituibile ;-)
Eliminati confesso che fanno invidia anche a me!
baci
Oh che emozione :-) L'immagine di chef e minichef così complici e affiatati è dolcissima, carica di buono!
RispondiEliminaVedere i papà con i bambini piccoli è una cosa che guardo sempre con occhi languidi e il cuore felice.... l'idea di quella mano piccina piccina, stretta da quella grande, ma delicata e sicura al contempo del papà.
Hai ragione, se la mamma non si sceglie, il papà deve saperci essere e il figlio deve saperlo accettare!
Rubo una fettina di ciambella anche io! :-)
Tery hai ragione, vedere insieme un papà con il suo bimbo fa sempre nascere un sorriso. nel mio caso poi fa correre in cucina a impastare!
EliminaCiao! E' tanto che non scrivo ma passo e guardo e leggo...
RispondiEliminaChe post dolcissimo e pieno di amore :)
(Anche il ciambellone è mooolto interessante!)
Un abbraccio
grazie per esserci sempre, anche se silenziosamente.
EliminaChe meraviglia di post!
RispondiEliminaNon posso parlare per esperienza diretta ma ho ben 6 nipotini acquisiti. In tutti loro e nel loro rapporto con il babbo rivedo le tue parole dalla più grande (12 anni) al più piccolino (quasi due anni). Domenica ho chiesto al più piccolo: "com'è babbo?" e lui si è girato verso il genitore, poi mi ha guardato e sorridendo mi ha risposto: "bellooo!!".
RispondiEliminaSta un pò meglio minichef?
un bacio
Un post dolcissimo. Mi hai commossa. Ehm però una fetta di torta la gradisco :)
RispondiEliminaVery .....orange and moist cake!!!
RispondiEliminaBeautiful pictures!!!
Che dolcezza! Un grandissimo abbraccio! :)
RispondiElimina