Entrare nelle aule di ALMA è stato come essere catapultati in un mondo parallelo. Il tempo si è dilatato e accorciato contemporaneamente. A tratti, ho avuto l’impressione di essere stata risucchiata in un luogo in cui le ore scorrevano più lente e mi sembrava di essere lì da sempre. In altri momenti, invece, era come se le lezioni si susseguissero l’una dopo l’altra e la fine del corso incombesse quasi minacciosa.
Sono state giornate dense, è fuori discussione. Cariche di nozioni e spunti di riflessione. Ore in cui non c’era più tempo per blog o social network ma solo per il silenzio, con le orecchie pronte a cogliere ogni sillaba, gli occhi attenti ai singoli gesti degli chef.
Lo chef Matteo Berti stende l'impasto per la focaccia di Recco. |
Ho trascorso quasi cinque ore in sala di pratica a osservare in un angolo, in silenzio, i ragazzi cimentarsi con la preparazione dei primi piatti visti in demo. Dalla teoria alla pratica, come in tutte le discipline, le cose cambiano e uno spaghetto al pomodoro, che dovrebbe essere parte del DNA di ogni cuoco italiano, diventa complicato se si ha fretta, se manca la concentrazione o se invece di essere focalizzati sul risultato, ci si fa distrarre da scorciatoie. Gli errori in cucina è meglio prevenirli con la pazienza, attendendo che ogni singolo passaggio sia compiuto, invece di cercare di correggerli quando i danni ormai sono fatti.
Lezione sulle insalate d'ingresso al menù con lo chef Luciano Tona. |
Gualtiero Marchesi e la tazza ideata per servire il risotto alla milanese al Marchesino prima delle rappresentazioni scaligere. |
La rivoluzione sta nel fatto che questi concetti hanno almeno una trentina d’anni e se li contestualizzate all’inizio degli opulenti anni Ottanta riuscirete a percepirne la forza innovativa.
Lezione sul piatto principale con lo chef Tiziano Rossetti. |
In cucina per la cena di gala. photo credits: www.goldenbackstage.com |
La mia ALMA Summer School è stata fatta anche dalle persone che con me hanno vissuto la scorsa settimana. In primis chi mi ha permesso di essere lì: Eliana, Cristina, Diana e Silvia che con grande disponibilità hanno organizzato tutto e assecondato anche le richieste più bizzarre. Davide e Aurelia, il dream team d’improvvisati studenti, con cui mi sono davvero divertita anche nei momenti di fatica.
I professori, tutti, che nonostante la durezza e la franchezza mi hanno fatto venir voglia di tornare diciottenne e rimettermi a studiare, stavolta aggiungendo i fornelli ai miei amati libri. Grazie soprattutto ai venti ragazzi del corso di cucina che, dopo avermi squadrata da testa a piedi ed esser passati dal ‘lei’ a un più consono ‘tu’, mi hanno fatto sentire parte di un gruppo e regalato alcuni tra i più bei complimenti degli ultimi tempi.
Ci sarebbero mille altre cose da dire, aneddoti da raccontare ma è impossibile sintetizzare una settimana così in un post. Potete però vedere altre immagini della Summer School sull’album facebook in cui aggiungerò le foto ufficiali appena disponibili.
Ci sarebbero mille altre cose da dire, aneddoti da raccontare ma è impossibile sintetizzare una settimana così in un post. Potete però vedere altre immagini della Summer School sull’album facebook in cui aggiungerò le foto ufficiali appena disponibili.
Io, se possibile, tornerò con altri dettagli e magari qualche ricetta della scuola prestissimo!
Sicuramente una bellissima esperienza. E poi, rimettere in gioco le proprie conoscenze è una cosa che rivaluta la propria intelligenza. Complimenti.
RispondiEliminaGrazie mille.
EliminaIl confronto con persone ricche di esperienza, con i ragazzi e con nuovi insegnamenti me lo porterò dietro sempre!
Non potevo chiedere di meglio.
mio figlio ne è entusiasta ed orgoglioso di essere ammasso a frequentarla
RispondiEliminadeve essere orgogliosa di suo figlio, frequentare ALMA da allievi è un grande impegno ma anche un'importante possibilità per il suo futuro. Auguri!
Eliminaclaudia, ma che brava! complimentissimi :)
RispondiEliminagrazie Nena :)
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