Siamo a casa da un paio di giorni. La valigia è già disfatta, i teli da spiaggia si stanno asciugando e attendono di essere riposti, i nostri volti non proprio abbronzati rivelano però traccia di un timido passaggio al sole e sembrano senz’altro più sani e rilassati.
Da questi dieci giorni al mare, prima vera vacanza marittima in un contesto diverso dalla Sicilia, ho imparato alcune semplici ma utili cose.
In valigia, ad esempio, è sempre ottima cosa mettere un canovaccio e possibilmente anche un grembiule, il cavatappi per voi più pratico (a rischio di impiegare dieci minuti per riuscire ad aprire il vino con quello in dotazione nella casa), un peluchino. Se vi volete proprio bene (le vacanze dovrebbero essere l’occasione perfetta per farlo), rinunciate a un paio di sandali per lasciare spazio alla moka da una tazza. Non si può mai sapere quale caffettiera vi attende!
Non dimenticare mai la farmacia d’emergenza e armarsi di santa pazienza se su 10 giorni netti di mare se ne passano 3 a casa, impegnati a misurare febbre e inventare giochi per sconfiggere la noia. Capita a tutte le mamme, prima o poi anche questa fase passerà.
Per la ragione appena espressa, da annoverare alla voce “gli allegri imprevisti vacanzieri”, è sempre meglio avere un libro in più che uno in meno. Vale per i grandi ma anche per i più piccoli (dove eravamo noi le librerie non mancavano, ma non tutte le località balneari sono altrettanto attrezzate).
Al mercato bisogna trasformarsi in una pecora e seguire senza timori il gregge alla ricerca della bancarella con la coda più lunga (indice di solito di migliore qualità o prezzi particolarmente bassi, al vostro occhio esperto valutare in quale siate incappati). A rischio di sembrare banale comprate solo prodotti locali. In Liguria ciò si è tradotto nell’acquisto compulsivo di zucchine trombetta, pomodori cuore di bue, pesto fresco, olive taggiasche.
E pesce, senza la solita plastica a proteggerlo, ma fresco che aspettava solo me sul bancone. Comprato rigorosamente la mattina presto, discutendo con la pescivendola su quale fosse il modo migliore di cucinarlo, per concordare alla fine che se il pesce è buono la morte sua è sempre la semplicità. Alla griglia (finalmente ho mangiato una fetta di pesce spada cui non è stato necessario aggiungere nulla), in umido, fritto. D’altronde la riduzione ai minimi termini dei passaggi di cottura, in una cucina marittima, è d’obbligo!
Oggi quindi vi lascio due ricette di pesce che ho preparato in vacanza e fotografato velocemente con l’iphone. Ne sono orgogliosa anche se sono davvero semplici perché per la prima volta è stata la MIA cucina di mare. Per una che davanti a una distesa d’acqua c’è nata e cresciuta non è poco.
Adesso si ritorna alla quotidianità, al lavoro a pieno regime, a un luglio senza asilo (inspira-espira) e con my kitchen project che finalmente prende il via. Buon fine settimana.
Ricciola in umido
Ingredienti per due persone
- 2 tranci di ricciola (ca 350-400 gr)
- 2 pomodori ramati
- 1 cucchiaio colmo di olive taggiasche denocciolate
- qb olio extravergine d'oliva
- sale
In una padella capienti far riscaldare un cucchiaio d'olio, aggiungere i pomodori, salarli leggermente e farli cuocere per un paio di minuti. Trascorso questo tempo unire le olive e i tranci di ricciola, cuocerli per circa 6 minuti girandolì a metà cottura.
Il pesce deve essere cotto ma morbido quindi non prolungare troppo la cottura, io di solito non aggiungo sale perché il condimento è già salato, ma se lo desiderate regolate di sale quando è ancora ben caldo e prima di servirlo.
Millefoglie di cuori di bue e gamberi
Ingredienti per 2 persone
Lavare il pomodoro e tagliarlo a fettine sottili. Comporre la millefoglie: disporre sul piatto una fetta di pomodoro, salarla e adagiarvi sopra qualche gambero condendolo con un po' di pesto, proseguire facendo ancora 3-4 strati, alternando il pesto alle olive taggiasche.
Terminare con il pomodoro, un'oliva per decorare e un filo d'olio possibilmente ligure.
Millefoglie di cuori di bue e gamberi
Ingredienti per 2 persone
- 1 pomodoro cuore di bue
- 200 gr gamberi rosa
- 10 olive taggiasche sott'olio denocciolate
- qb pesto già pronto
- olio extravergine d'oliva
- sale
Lavare il pomodoro e tagliarlo a fettine sottili. Comporre la millefoglie: disporre sul piatto una fetta di pomodoro, salarla e adagiarvi sopra qualche gambero condendolo con un po' di pesto, proseguire facendo ancora 3-4 strati, alternando il pesto alle olive taggiasche.
Terminare con il pomodoro, un'oliva per decorare e un filo d'olio possibilmente ligure.
Ciao! Che bel post, mi hai fatto venire in mente le vacanze al mare con i genitori che affittavano l'appartamento per lunghi periodi..
RispondiEliminaE le ricette sono bellissime, chissà che meraviglia di sapori! Speriamo mi torni presto la passione per il pesce visto che da quando sono incinta faccio fatica a mangiarlo :(
A presto!
Letizia
http://ilrisottoperfetto.blogspot.it/
Anche io da piccola ho ricordi di lunghissime, quasi interminabili, vacanze al mare. Spero che anche mio figlio possa un giorno avere bei ricordi.
EliminaTu resisti, vedrai che nei nove mesi anche i tutoi gusti cambieranno e chissà che il pesce ritorni tra le preferenze alimentari. Intanto auguri per la gravidanza.
Claudia
Bentornata, belle le due ricette, sanno davvero di mare!
RispondiEliminagrazie!
Eliminaadesso il difficile è riabituarsi alla vita cittadina :)
Ma sei stata in Liguria, la mia terra!!! Ed io che sono ligure, da ormai 13 anni abito a... Palermo! Che bello sapere che hai apprezzato la meravigliosa semplicità della nostra cucina che è fatta soprattutto di verdure [sì, cosa non darei per avere una trombetta anche qui, un cuore di bue come si deve, il basilico con le foglie piccole piccole e che non sappiano troppo di menta]. Il pesce, però, lo mangio fresco, direi vivo, anche qui, alla mia piccola pescheria con un banco ridottissimo e solo due o tre qualità al giorno. Spesso il pesce si muove ancora o respira, tanto per dire quanto è FRESCO!
RispondiEliminaComunque, ho scoperto il tuo interessantissimo blog per caso ed ora ti seguirò con Feedly.
A prestissimo.
Elli