Signore e signori ce l’abbiamo fatta: abbiamo traslocato!
C’è stato un momento in cui cambiare casa mi è sembrato davvero impossibile, la conclusione della ristrutturazione aveva assunto infatti connotati di miticità, invece siamo riusciti a portare a termine quest’impresa titanica, non senza fatica, svariati mal di pancia e notti insonni.
Oggi vi scrivo da casa nuova, con la maggior parte delle nostre cose ancora negli scatoloni - cui sto imparando a volere bene – ma la nuova vita è iniziata e sa di pittura fresca e intonaco, di piastrelle luccicanti e parquet immacolato. Ha la voce di minichef che entusiasta esplora le stanze con la gioia dei suoi tre anni (a lui devono sembrare immense), ha il suono di un citofono che dobbiamo imparare a riconoscere (o lasceremo i nostri ospiti ad attenderci al portone per ore) e di una strada diversa con i suoi negozianti, abitanti, con le auto che passano. Tutti loro in queste sere d’estate mi fanno compagnia e adesso che il tavolo da cui scrivo è vicinissimo alle finestre aperte posso sbirciare nelle case altrui, prendo le misure del nuovo vicinato.
Cosa ho imparato dal trasloco?
- Ad avere pazienza, con me e con gli altri: non sono e non posso essere perfetta, meglio accettarlo e rilassarsi.
- A chiedere aiuto se serve (nel mio caso prima di affogare tra scatoloni e scotch) e ad accettarlo da chi non ha bisogno di sentirsi chiamare in causa per offrirlo! [grazie a mamma e a S. che mi hanno aiutata, rifocillata, supportata e sopportata]
- Che, dopo giorni di pasti fuori casa per oggettiva inagibilità della vecchia cucina, anelare a un’insalata è normale, probabilmente è il fegato che lancia un SOS al cervello.
- Che però, quando hai trovato un posto dove mangiare cibo di qualità senza le ribellioni di stomaco e affini di cui sopra, è normalissimo rifugiarcisi per due/tre giorni di seguito. Grazie a Riccardo e a tutti i ragazzi di LadyBù a Milano, so che stavano semplicemente facendo il loro lavoro, ma in questi giorni stancanti riuscire a portare a cena minichef con la certezza di farlo mangiare bene e la serenità che fosse ben accetto mi ha aiutato molto. Prossima volta tornerò con la faccia meno stanca e magari il desiderio di sperimentare un pelino di più.
- Un trasloco prima delle vacanze aiuta più della palestra: non c’è il tesserino da timbrare e non puoi sostituirlo con l’aperitivo. Tra un sollevamento pesi e le scale fatte innumerevoli volte, sono certa di aver riattivato muscoli sopiti da tempo.
- Abbiamo/compriamo troppe, troppissime cose. Non credevo che in 75mq potessero annidarsi una tale quantità di oggetti, nella maggior parte dei casi per mia colpa. Nella nuova casa prometto sobrietà e morigeratezza, almeno fino a contrordine.
- I brindisi non sono mai abbastanza: s’inizia la settimana prima del grande cambiamento “in bocca al lupo e tenete botta!”, si prosegue durante “forza che ormai ci siete” e si sublima a trasloco avvenuto “alla nuova vita”. Morale, in meno di una settimana abbiamo già segnato il territorio nel bidone della raccolta del vetro del nuovo condominio.
- In rari casi, e le ultime due settimane rientrano nel novero di questi casi, vorrei un marito con un lavoro diverso, un lavoro normale se mi si consente il termine. Sì, è un piccolo sassolino dalla scarpa che mi levo, ma sarebbe carino che ogni tanto un permesso o un giorno di ferie potessero arrivare senza dover necessariamente far sembrare la fine del mondo più vicina. Sia ben inteso, si fa senza e pure bene, e poi volete mettere la sensazione di potere nel dirigere tutta sola una poderosa squadra di otto traslocatori? ;-)
Più di tutto, ho avuto la conferma che siamo una bella famiglia e siamo fortunati a poter condividere momenti come questi che certamente saranno tra quelli importanti per la nostra storia.
Ci sono ancora una libreria e una credenza da montare, posti nuovi da dare a pentole e stoviglie, pareti da riempire e luci da appendere al soffitto.
Il primo caffè però è stato fatto, la prima pasta fatta cuocere e le colazioni che tanto amiamo sono consumate con una luce diversa, tra le pareti di una cucina che amo già tantissimo.
Sarà una gioia scrivervi da qui.
La ricetta di oggi è l’ultima cucinata e fotografata prima del trasloco: piccoli rotolini di crepes da farcire con gli ingredienti dell’estate o con quelli di cui avete voglia. La pastella è senza burro e se cuocete le crepes in una buona padella antiaderente, non avrete bisogno di burro o olio. Io li trovo perfetti per gli aperitivi con amici prima delle vacanze, che ne dite?
Ingredienti per 8 crêpes da 26 cm di diametro
- 120ml latte
- 120 ml acqua fredda
- 3 uova
- 60gr farina 00
- 40 gr farina di farro
- 1 presa abbondante di sale
Per la farcitura:
- 150 gr formaggio fresco di capra
- 4 fette prosciutto cotto
- 3 zucchine novelle affettate sottili e grigliate
- 50 gr fagiolini lessati
- qualche pomodoro secco sott'olio
Preparate la pastella mettendo nel bicchiere del vostro frullatore (normale o a immersione) gli ingredienti liquidi, le uova, il sale e le farine, frullate alla massima velocità per un paio di minuti, in modo da eliminare eventuali grumi. Coprite e fate riposare in frigo per un paio d'ore.
Riscaldate su fuoco medio una padella antiaderente, quando sarà ben calda versatevi un mestolo colmo di pastella e ruotate velocemente la padella per farla distribuire in maniera uniforme. Cuocete ogni crêpe un paio di minuti per lato: la superficie deve essere ben dorata ma non bruciata.
Proseguite fino a esaurimento della pastella poi farcite le crepes.
Unite metà del caprino e i pomodori secchi tagliati a pezzetti, spalmate poi il formaggio aromatizzato su 4 crepes, completate con i fagiolini e arrotolate le crepes su se stesse.
Farcite le restanti crepes spalmandole con il caprino rimasto, distribuite le zucchine e il prosciutto cotto e arrotolatele. Tagliate tutte le crepes a tronchetti da 3 cm circa, servite a temperatura ambiente.
semplicemente...che bello!
RispondiEliminala nuova casa sarà bellissima!!
sara
grazie e spero che tu possa vederla presto dal vivo! baci
Eliminasi vedrai, sarà tutto fantastico.
RispondiEliminaun bacione
io ci credo! ;-)
Eliminabrindiamo! :D
RispondiEliminacin cin!
EliminaIn bocca al lupo per la casa nuova e tutte le cose belle che già ci sono, e quelle che ci metterete, auguri!!!
RispondiEliminacrepi, adesso e sempre!
Eliminagrazie per il tuo pensiero
complimentoni! se devo dirla tutta: mi sono un po' emozionato leggendo tutto... ho rivissuto il mio ultimo trasloco. In bocca al lupo carissima!
RispondiEliminaCrepi! Cambiare casa è davvero un flusso di emozioni che non mi aspettavo!
Eliminaa presto :-)
Evvai, il più è fatto!
RispondiEliminaIl nostro ultimo trasloco risale a 12 anni fa e... ancora ho gli incubi! è un'esperienza che non vorrei fare mai più :)
In bocca al lupo, starete benissimo!
Evviva Claudia! Ci sono appena passata anch'io e devo ancora prendere confidenza con suoni, rumori, angoli...Ma che bello. E hai davvero ragione: un flusso di emozioni nuove, vecchie e "diverse" che riaffiorano... Un abbraccio e a prestissimo (spero!!!!)
RispondiEliminasimo
auguri
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