Avreste mai creduto che trovare un bruco in una mela è un evento che può cambiare il normale corso di una giornata?
Io sinceramente no e prima della scorsa settimana quando mi era capitato di vedere sbucare un innocente bruco dalla frutta avevo sempre avuto una reazione mista di stupore-repulsione-rimozione immediata dell’invertebrato dalla mia vista.
Prendete la stessa mela, lo stesso coltello, il medesimo bruchetto inconsapevole e aggiungete un bimbo di tre anni: in un attimo le prospettive si ribalteranno, lasciandovi con un palmo di naso.
Settimana scorsa minichef era a casa (ah la meraviglia delle vacanze alternative della scuola inglese!) e non nascondo che conciliare i normali impegni con la sua presenza è stato, se non impossibile, quanto meno complesso (o come direbbero gli amici anglofili challenging). Abbiamo approfittato del bel tempo per fare lunghe passeggiate mano nella mano in quartieri diversi dal nostro, un po’ come due fidanzatini ai primi appuntamenti che vanno a zonzo senza una meta.
Ma dopo le passeggiate, le colazioni fuori, le puntate in ludoteca, si ritorna a casa e non sempre il cervello di una mamma è un calderone di creatività in piena ebollizione. (Per lo meno il mio, che se il vostro estro è abbondante lasciate un messaggio e vi richiamerò ;-)
Tu stai lì, a spremerti le meningi per trovare il modo migliore per occupare il tempo condiviso, domandandoti se poi tutta questa preoccupazione sia effettivamente utile e produttiva (a tal proposito, vi consiglio di leggere qui la riflessione che Chiara “Ma che davvero?” ha fatto qualche giorno fa) e poi arriva un bruco e ti stravolge i piani.
È il momento della merenda, inizi a sbucciare una Fuji, solo apparentemente uguale a tutte le altre. La dividi in due ed ecco là il bruco, lucido e inarrestabile, che fa capolino dal torsolo e scatena una sfilza di domande degne di Torquemada.
- Perché è rosa?
- Perché si alza e abbassa in questo modo?
- Dove sono i suoi occhi?
- Ma cosa faceva il bruco dentro la mela?
- Dove sta andando adesso?
- Dove ha la pancia?
- Mamma, ma adesso che ha mangiato tanta mela, il bruco si trasforma in farfalla?*
Quindici minuti di domande, quindici minuti di osservazione e minuziosa descrizione dell’attività del bruco, diventato protagonista inconsapevole del nostro pomeriggio. Perché hai voglia di cercare e spremerti le meningi, alla fine è vero che le cose semplici, addirittura banali, ci bloccano e catturano l’attenzione come poche. Non vi è mai capitato di passare un pomeriggio a osservare un bruco? Dovreste provarci, davvero.
Alla fine il bruco è finito nel compostabile “perché così può continuare a mangiare senza essere disturbato”. Da allora, io e minichef ogni volta che mangiamo una mela ci guardiamo senza dire nulla, ma lo sappiamo entrambi che stiamo aspettando di aprirla con la speranza di intravedere un amico del nostro bruco con cui fare amicizia.
*Conoscete “Il piccolo Bruco Maisazio” di Eric Carle? Lui è IL bruco per eccellenza, protagonista di una piccola storia che ipnotizza i bambini ed è perfetta da leggere a quattro occhi genitore-figlio anche quando l’età di quest’ultimo è ben lontana da quella canonica per la lettura. Noi abbiamo iniziato a leggerlo insieme l’anno scorso e non lo abbiamo ancora abbandonato.
A merenda la torta di mele è stata quasi obbligatoria, in una variante della ricetta classica di mia mamma che ho improvvisato con quello che avevo in casa. Ho usato le mele Fuji, invece delle Golden che di solito preferisco per le cotture, ho dato un tocco speziato con la cannella (tanta tanta, se vi piace ma non siete come me dei super fan potete tranquillamente ridurne le dosi) e lo zucchero Muscovado che dona colore e aromaticità all’impasto. È una torta che resta morbida e umida all’interno, se preferite gli impasti più asciutti riducete leggermente il latte. Le classiche fette vanno benissimo, ma perché non tagliarla a cubotti da mangiare con le mani a merenda?
Torta di mele e cannella
Ingredienti
1 mela Fuji (circa 350 gr)
50 gr zucchero Muscovado
50 gr zucchero semolato
130 gr farina 00
1 uovo
1/2 bustina lievito in polvere (8 gr)
1 cucchiaino di cannella in polvere
la punta di un cucchiaino di miscela 4 spezie
3 cucchiai di latte intero
1 presa di sale
zucchero a velo qb
In una ciotola sbattete con la frusta l'uovo con lo zucchero muscovado, lo zucchero semolato e una presa di sale. Lavorate finché non avrete un composto spumoso e omogeneo. Aggiungete poco per volta la farina e un po' di latte fino a ottenere una pastella semiliquida. Unite il lievito, la cannella e la miscela quattro spezie. Sbucciate la mela e tagliatela a tocchetti, aggiungetela all'impasto e mescolate bene. Versate il tutto in una tortiera da 18 cm di diametro foderata con carta forno (se preferite, potete imburrare e infarinare la tortiera). Cuocete la torta in forno caldo a 180°C. per 40-45 minuti, controllando la cottura con uno stuzzicadenti. Fate raffreddare, sformate e spolverizzate la torta con lo zucchero a velo prima di tagliarla a cubotti e servirla.
Anche tu torta di mele? Ci vuole, è proprio il periodo :)
RispondiEliminaMolto dolce la storia del bruchetto :)
Marco di Una cucina per Chiama
La torta di mele è sempre giusta ai primi freddi e nei pomeriggi casalinghi, non trovi?
EliminaLa preparo questo weekend con i piccoletti :D
RispondiEliminaA quadratini :D :D Chissà perchè i miei nani sono fissati con le torte a quadratini.
Sarà la loro lego mania :D
Fammi sapere com'è andata la preparazione della torta!
EliminaNon avevo riflettuto sul possibile legame tra cubetti e lego, in effetti è una logica conseguenza ;-)
fantastica mamma!!!!io ,che sono molto piu' avanti e spero di diventare nonna,ricordo che da un pomeriggio in giardino con i lombrichi che si spezzettavano e ricrescevano,è nata la carriera di scienziata di mia figlia...quindi ricordati che questi pomeriggi sono i mattoncini che creano le basi del loro .bello il tuo blog,ci sono arrivata così per caso e ,da adesso ,ti seguiro'.Brava
RispondiEliminagrazie per il commento!
Eliminaspero davvero di contribuire, nel migliore dei modi possibili, a stimolare mio figlio e aiutarlo a costruire il suo futuro. a presto, Claudia