giovedì 15 settembre 2016

Settembre di liste, smoothie e di una storia (di vetro) lunga molto più di un’estate

In questi primi giorni di Settembre ho stilato come molti una lunga lista di impegni da rispettare, di appuntamenti da fissare o semplicemente di cose che desidero riempiano le settimane autunnali che verranno.
Il rientro dalle vacanze influisce senz’altro sulla “tendenza lista” ma, in più, gioca un ruolo preponderante quella che viene spesso definita la sindrome del nido alla quale, in pieno ottavo mese di gravidanza, spero mi sarà concesso cedere, facendomi travolgere in pieno dal conseguente istinto razionalizzante e organizzatore. Però, oltre alle incombenze da futura mamma bis (tipo trascorrere buona parte del weekend a lavare e stirare un intero micro corredino), vorrei trovare a Settembre tempo, voglia e sufficiente fantasia per dare seguito alle attività estive per le quali non si bada all’orologio, ma si lascia spazio solo a ciò che piace, all’improvvisazione (se serve) e alla condivisione con chi amiamo.

La mia estate 2016 ha avuto questi ritmi, lenti e rilassati, ed è stata costellata da piccoli, perfetti, attimi.

La salsa fatta in casa. Chili e chili di rossissimi pomodori messi a cuocere in un enorme pentolone, passati con cura e attenzione prima di finire in vasetti, bottiglie, barattoli di vetro di tutte le dimensioni che, aperti durante le giornate autunnali e invernali che verranno, ci riporteranno tutto il profumo e il sapore del sole.
Una passeggiata in giardino a raccogliere fiori, erbe aromatiche o semplicemente foglie con cui improvvisare centrotavola o piccoli vasetti per decorare la casa, aggiungendo un nastro colorato o solo un filo di rafia grezza. 
Le lunghe merende in famiglia con tè, biscotti, talvolta una fetta di torta frutta o una ricca ciotola di succosa frutta estiva, di cui approfittare finché possibile. Già adesso che la scuola di minichef è iniziata è difficile fermarsi un po’ di più e le merende spesso sono uno sprint.

Il mio desiderio, quindi, è di perseverare in questi intenti e coltivare passioni e creatività, non importa che sia per conservare i sapori che amo, per decorare la mia casa o dare vita a laboratori artistici con minichef, capace di trasformare qualsiasi oggetto con colori, nastri e pennelli in un razzo o un’opera d’arte estemporanea :-)

A questa capacità di trasformazione e riutilizzo ho pensato vedendo il video della campagna dedicata alle “Vite infinite del vetro”. Vi ricordate che l’anno scorso, sempre in collaborazione con Friends of Glass, ho parlato del vetro toccando temi importanti come la sicurezza alimentare, la conservazione del gusto, la mappa dei sapori

Quest’anno torno a scriverne per esplorare un argomento che mi sta molto a cuore, quello del riciclo. In casa, come avete visto, sono diventata piuttosto esperta nel riutilizzo del vetro: quella che era una bottiglia di salsa comprata al supermercato può diventare, di volta in volta, un vaso, un portacolori, una brocca per bevande o nuovamente un contenitore (magari per la salsa, stavolta fatta in casa!). Questo, nel mio piccolo, è l’impegno quotidiano nel riutilizzo ma ancora più importante lo è quello del riciclo, perché ha una ricaduta molto più ampia che va oltre la mia famiglia. Non so come sia la raccolta differenziata nelle vostre città, ma qui a Milano è piuttosto organizzata e basta davvero un piccolo sforzo familiare per seguirla. 
Una volta iniziata, poi, la raccolta del vetro può continuare all’infinito, sapete perché? 
Perché il vetro ha davvero “vite infinite”, ossia una volta che è stato prodotto, è riciclabile al 100% ed è possibile riciclarlo più e più volte in nuove bottiglie e barattoli. Inoltre, proprio il rottame di vetro è la principale materia prima della produzione del nuovo vetro, in un positivo circolo di riutilizzo e sostenibilità. Negli ultimi decenni molto è stato fatto per migliorare il processo di produzione e riciclo ma credo che, oltre agli sforzi a livello industriale per ridurre i combustibili utilizzati e quindi l’impatto ambientale, tanto si possa fare proprio partendo dal basso, abituandoci a riempire con costanza il contenitore della raccolta destinato al vetro (e insegnando a farla ai nostri figli) e riutilizzandolo di più in casa, magari per dare libero sfogo alla nostra creatività autunnale! Ci avevate mai pensato? 

Beh, l’autunno è fatto anche per questo, per aggiungere alla lista delle cose da fare qualche proposito davvero “buono” e oggi, per premiare le buone intenzioni di noi e darci una marcia in più, vi lascio la ricetta per uno smoothie fresco e colorato, dal sapore d’estate. Cremoso e dolce è da servire rigorosamente in bicchieri di vetro trasparente per apprezzarne il rosa intenso e gustarne il vero sapore! 

Smoothie alla papaya, pesca e yogurt greco
Ingredienti

  • 300 gr papaya già pulita 
  • 1 pesca bianca 
  • 80gr yogurt greco 
  • 1/2 cucchiaio di miele millefiori 
Tagliate a pezzettoni la papaya, lavate e sbucciate la pesca, eliminate il torsolo e tagliatela a pezzi. 
Raccogliete la frutta in un frullatore e frullate per circa 2 minuti, fino a ottenere una purea uniforme. Aggiungete lo yogurt, il miele ed frullate ancora per 30 secondi. Servite subito ben freddo, se lo smoothie fosse troppo denso aggiungete qualche cucchiaio di acqua fredda.



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